Breve storia del tombolo
La nostra regione è ricca di tradizioni la cui salvaguardia è determinante.
Vi parlerò del tombolo, non sarà semplice fare una sintesi poichè le informazioni sono molte, in quanto le prime tracce di lavorazioni del merletto risalgono alla prima metà del XVI secolo. I genovesi infatti furono tra i primi ad utilizzarli nell’abbigliamento; erano le donne che lavoravano i merletti e , con il loro lavoro contribuivano all’economia familiare. Capaci mercanti provvedevano poi alla loro vendita nell’europa dell’epoca.
Il merletto aveva caratteristiche precise, i disegni si ispiravano alle punte dei merletti ad ago e del reticello, i disegnatori erano molto abili nel realizzarli.
La caratteristica principale che li contraddistinse era la presenza dei rosoni lavorati a punto stuoia che presero il nome di rosaces de Genes o Punto Genova.
I ritratti realizzati da Van Dyck, fatti alla nobiltà genovese, e visibili nei nostri musei costituiscono una importante testimonianza.
Gli strumenti necessari per il lavoro sono, i fuselli, il disegno del merletto, gli spilli il filato e il cuscino detto appunto tombolo.
Si lavorano svariati tipi di filati, cotone, seta lino e con l’utilizzo di punti diversi (punto tela, mezzo punto, catenella e altri) si realizzano preziosi manufatti.
Nei primi anni del novecento era ancora attivo a Genova il laboratorio Calderoni Fantini in Via Galata che nel 1997 organizzò una mostra dove presentò campionature del Punto Genova.
Proprio in questo anno nasce l’associazione DE FABULA che oggi assieme ad altri 27 comuni partecipa al progetto UNESCO per la nomina del merletto quale patrimonio immateriale dell’umanità presentando la storia e le caratteristiche del punto Genova.